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J.Evola «Il Popolo Italiano», 9 agosto 1957

<<(...)Del resto, del livello del nuovo spiritualismo nulla potrebbe essere più indicativo della materia umana della gran parte di coloro che vi si dedicano. Mentre le antiche scienze sacre erano la prerogativa di una umanità superiore, di caste regali e sacerdotali, oggi sono medium, «maghi» da popolino, pendolisti, spiritisti, antroposofi, astrologi e veggenti da annunci economici, teosofi, «guaritori» e così via a bandire il nuovo verbo, accompagnandovisi qualche mistico esaltato e visionario e qualche profeta estemporaneo. La mistificazione e la superstizione si mescolano quasi costantemente al nuovo spiritualismo...(...)

(...)In tutto ciò, la cosa più grave è forse il discredito che ricade su dottrine antiche o orientali per il fatto che in tali movimenti esse sono comprese e propagandate in modo distorto e mùtilo, mescolandovisi i peggiori pregiudizi occidentali e aggiungendovisi quasi sempre una salsa umanitaria, pacifista e ugualitaria. A tutto questo manca quanto mai la grandezza, la potenza, il carattere severo e sovrano proprio a ciò che sta davvero di là dall’uomo. Di sovrannaturale nel senso vero, tradizionale del termine, qui non è affatto il caso di parlare. Ed è, di nuovo, sintomo preoccupante del basso livello intellettuale di molti contemporanei la facilità con cui essi scambiano col sovrannaturale l’autenticamente spirituale tutto ciò che comunque cada fuori dai limiti della esperienza sensibile più grossolana. Per tutto questo, nel nuovo «spiritualismo» è proprio da vedersi non l’opposto dell’attuale civiltà crepuscolare ma una sua controparte, che poterebbe perfino preludiare ad una fase regressiva e dissolutiva ancor più spinta della stessa. Come dicevamo, solo pochi da una materia così caotica e spuria possono separare qualcosa che abbia un significato positivo, il significato di un principio e di un effettivo ricollegamento alle origini. Ma costoro dovrebbero rendersi ben conto che il presupposto a tanto è un orientamento e una tenuta interna del tutto diversi: uno sguardo chiaro, un’anima virile, una volontà non di evasione, ma di effettivo superamento, una interezza interiore e una dignità da dimostrasi nella vita concreta di ogni giorno ancor prima di comunque tentare la problematica via dello «spirituale».>>


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